sabato 17 dicembre 2011

Capitolo 1

Prima o poi dovevo scriverlo un post sulla medicina.
Farlo mi risulta comunque difficile e doloroso.
Si, sono un medico. Ma fatico ad entrare nel ruolo. E' dal terzo anno di università che la mia idea sulla medicina si alterna tra entusiasmi passeggeri e grosse frustrazioni. All'inizio non ne capivo il motivo.



 I miei compagni studiavano e facevano grandi progetti sulla loro possibile futura carriera. Altri, che avevano scambiato la medicina per una missione mistico-religiosa, si prodigavano già allora in qualsiasi modo verso chi chiedesse loro aiuto. Lettura delle analisi, consigli sui trattamenti, visite in ospedale. Altri, come me, si appassionavano alla scienza, all'aspetto tecnico della materia, ma inciampavano puntualmente di fronte agli aspetti umani-comunicativi osservati in reparto o di fronte alla poca riproducibilità di troppi assunti medici. "Tale malattia ha un'eziologia sconosciuta", "Il cortisone è l'unica terapia adatta in tal caso -Perchè?- Non si sa." "Vi è una forte componente genetica? -cioè? forte non è quantificabile-"."La chemioterapia è il primo approccio secondo i protocolli. -che percentuale di successo ha?- Dipende. -ci sono alternative?- No. -Ma qual'è l'esatta eziopatogenesi della neoplasia?- E' sconosciuta". Segue il silenzio. Allora come ora.

sabato 10 dicembre 2011

Amiina: quartetto tattico

Oggi vi parlo delle Amiina. Si tratta di un gruppo musicale islandese, costituito da 4 pulzelle fiabesche, che suonano strumenti ad arco -ma non solo-, accompagnate spesso da due ragazzi che si occupano per lo più di batterie e campionamenti.




Le quattro ragazzine, oltre agli archi, si dilettano in molti altri strumenti quali tastiera, fisarmonica, xilofono, cetra, campane tubolari, gong, ma anche in para-strumenti come la sega (non conoscete i suonatori di sega?!?), i bicchieri pieni d'acqua.

venerdì 2 dicembre 2011

Luca Mercalli e la decrescita felice

Sono appena tornata da una conferenza tenuta da Luca Mercalli. Si, quello di "Che tempo che fa", bravi.
A dire il vero è un simpatico e brillante torinese che, prima di tutto, presiede la Società metereologica italiana e dirige la rivista Nimbus. Ha studiato scienze agrarie in Italia e climatologia in Francia. Si occupa di crisi climatica ed energetica da vent'anni.
Questa sera, col pretesto di presentare il suo libro PREPARIAMOCI, ci ha illustrato quali possono essere gli strumenti, tecnici ed intellettuali, di oggi per non risentire del collasso di domani, collasso di natura globale (sociale, economico, politico, ambientale) che inevitabilmente ci colpirà in un tempo non così futuro.



A mio parere l'imperativo che conta di più è questo: Fare Subito con Pensiero Positivo.

giovedì 1 dicembre 2011

Mariage free

Ieri un caro amico mi ha postato questo video


It's time.

La sua storia è molto simile a questa. Il finale così festoso e liberatorio non è ancora giunto per lui. Ma è quello che spera, naturalmente.
Cosa penso dell'argomento? Nulla. Non trovo cosa ci sia da pensare. Si pensa qualcosa sul Sole? Sulla vita? Sugli alberi? Sui cromosomi? Sui colori dei capelli? Sulla flora e sulla fauna? Tutto ciò che esiste in natura ci appartiene automaticamente. Fa parte del nostro "conosciuto".
Ha una qualche validità pensare, ragionare, indagare su concetti, impalpabili, interpretabili, immagazzinati in modo soggettivo. Ad esempio la filosofia, la religione, l'etica, l'odio, l'amore, l'arte.
Oppure su cose, istituzioni, strutture, invenzioni, progetti che non sono sempre esistiti o che ancora non esistono: il lavoro, le scienze, il denaro, la moda, i governi...

Ma la natura è sopra ai pensieri. Puoi osservarla ed analizzarla, non puoi giudicarla.