mercoledì 23 novembre 2011

No comment, please

Oggi giravo per youtube alla ricerca di spunti musicali. Uno dei fenomeni più noiosi che si vedono è quello di lasciare commenti spesso sgradevoli, pieni di insulti, zeppi di invidia e di non rispetto per il lavoro altrui. Naturalmente più big è il personaggio del video, più facilmente si troveranno commenti del genere (anche se molti sono poi i commenti positivi). Certo, di robaccia in giro ce n'è tanta, ma sono certa del fatto che l'unico modo per opporsi ad essa sia farne di propria buona, o quantomeno provarci. Vi fa schifo un video di un attore, di un musicista, di un cuoco? Se siete in grado di farlo, fatene uno voi, iniziate a programmare almeno di farlo.
 Immagazzinate l'energia che mettereste in un commento negativo (magari anche a ragione) in un progetto vostro. Immediatamente vi passerà la voglia di rompere le scatole agli altri che, per quanto in buona o in cattiva fede, hanno comunque svolto un loro progetto. Così eviterete di fare commenti gratuiti e poco costruttivi e nel contempo avrete modo di fare una cosa divertente per voi stessi. La gente non ha bisogno dei nostri commenti per maturare, i giudizi sono sempre infruttuosi. Chi vale raccoglierà frutti, prima o poi. Chi chiacchiera mangerà plastica, prima o poi. Quindi vivi e lascia vivere. Ma mentre tu vivi, pensa positivo e, soprattutto, fai.
Vi lascio con questo video di  Bobby McFerrin, senza sovrastrutture, senza effetti speciali; la musica e l'autoironia dalle quali lui si lascia cullare insegnano che basta poco, ma fatto bene, per stare bene.







2 commenti:

  1. Dritto al punto (come sempre)...
    Sono davvero contento di questo spazio che hai voluto creare. E perservera nell'entusiamo che avverto leggendoti.
    Un sorriso

    Sully

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  2. Parole sante ignota Mariji. I commenti gratuitamente demolitori fotografano livelli di interazione culturale di scarso valore. Ciò non solo da possibili villani, ma anche da critici che mascherano la loro villania dietro ad esperienza e consapevolezza. La cultura dello scontro impera.
    Questo mi rende ancora più triste.
    Le responsabilità, questo è il problema.

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