giovedì 17 gennaio 2013

Il mio funerale

Ebbene, dal titolo non sembrerebbe un post allegro.

In verità non c'è nulla di cui preoccuparsi. Non sono malata, i miei esami del sangue vanno che è una meraviglia e non assumo più farmaci da due anni, neppure un moment.

Il problema, però, è che nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in africa o in provincia di Varese, s'ha da morì. Punto.
E nonostante i miei alti studi liceali, dove la filosofia mi ha inculcato in testa che, in soldoni, l'uomo è uno sfigato e ha come unica certezza la morte, tendo a dimenticarmene. Cosa vuoi, il lavoro, le lavatrici, gli aperitivi con gli amici del cuore e altre cazzade simili che l'uomo comune fa tutti i santi giorni per dimenticarsi quello che in tenera età gli era stato insegnato dai filosofi..questa è la vita.



E allora, quando malauguratamente una persona cara decide di intraprendere questo antico viaggio verso l'infinito, ricadi nella tremenda verità. Ti ricordi che prima o poi si muore. Ma la peggior cosa (tralasciando per un attimo il vuoto che lascia l'amato qui s'en va), per me, è dover affrontare il rito del funerale.
Trovo che i funerali e i matrimoni religiosi siano alla pari, quanto a retorica ed ipocrisia. Non mi addentro in questa discussione. Tanto mi interessa poco.

Ora, posto che non credo in Dio né in nessun'altra parvenza divina, non sia mai che, una volta morta, mi si saluti con un rito del genere!
No perchè 'sta cosa che quando si muore, che il povero defunto sia credente o meno, gli si debba fare comunque il funerale in chiesa, con preti e cori che non auguro al mio peggior nemico, beh..questa la trovo una bella minchiata.

E io mi oppongo.

E siccome le parole volano e gli scritti restano, anche se non ha alcuna valenza legale, io lascio ai posteri su questo blog le richieste per il mio funerale.
E' macabro, di cattivo gusto, insensibile tutto ciò?
Forse è un po' che non andate a un funerale. O forse la vostra tolleranza è di gran lunga più alta della mia.

Ma dicevamo..
In primis di bare non se ne parla. Voglio essere cremata. E so che bisogna andare alla polizia mortuaria a firmare un certo documento finchè si è in vita. Ci andrò, già preventivato. Se non muoio prima, naturalmente. Nel caso, fate leggere questo post a chi di dovere e magari, colto da tenera compassione, esaudirà comunque il mio desiderio.

In secundis, mi piacerebbe che parenti e amici si ritrovassero in una casa ampia. Una casa, sì. Niente palazzi impersonali, sale da conferenza e tanto meno posti religiosi.
Una casa, magari anche la mia, ma non so se all'epoca in cui me ne andrò per li deserti campi avrò una dimora grande abbastanza da ospitare tante persone.

Insomma, qualcuno ci sarà, dai...una casa con una sala grande, o una bella taverna..su, si troverà. Al massimo si spostano un po' i divani, non ci vuole una cima. E poi per pulire tutto vi mettete d'accordo, basta dividersi i compiti e in due ore la casa profuma di pulito.

Poi, che si fa?
Ecco, mi piacerebbe che questo incontro fosse una specie di festa con buffet e drink in abbondanza. Un'occasione per raccontarsi tante cose, invece di concentrare tutta l'attenzione su me defunta, che tanto ormai so' mmorta e chi s'è visto s'è visto. Voi, piuttosto, che siete in vita, organizzatevi per i giorni che verranno. Magari proprio durante questo party riallacciate i rapporti con un amico o trovate gli agganci per far partire un progetto a cui tenete.

E poi...musica, a volontà. Ca va sans dire. Musica live alternata a musica di sottofondo. Non ha senso parlare di gusti e di generi, è una vita che mi circondo di gente che fa musica e chi mi conosce sa che tutto va bene, basta che sia buona musica; sono certa che le scelte sarebbero azzeccate.

Basta. Nulla più. Riproporre una mia serata ideale -amici, musica, buon cibo e vino- è il più bel modo di salutarsi che mi viene in mente.

E se proprio proprio si fosse costretti a fare 'sto benedetto rito in chiesa (bisogna pensarle tutte, i preti sono teste dure) per favore musiche di Bach e Franck all'organo. Niente cantanti liriche, piuttosto un bel coro o un un quartetto d'archi. Sì, ma non mi fate l'aria sulla quarta corda o l'adagio di Albinoni perchè resuscito e vi sparo.
E diciamo no all'equazione funerale=musiche in tonalità minore e a 55 di metronomo.
Io di certo non m'indigno se mi fate la primavera di Vivaldi. O queste adorabili suites di Bach per violoncello.



Vado a stendere i panni. Ciao.




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